Studio Nigro-Dottori Commercialisti-Napoli

lunedì 13 settembre 2010

Rassegna Stampa 13/09/2010

Il Sole 24 Ore

Omogeneità sul transfer pricing (D. Avolio, B. Santacroce, Norme e tributi, pag. 5)
La Ctr Piemonte con la sentenza n. 25/34/10 ha precisato che in tema di transfer pricing il metodo da preferire, per garantire il rispetto dell’arm’s lenght principle, è quello del prezzo comparabile di libero mercato (CUP Comparable uncontrolled price) a condizione che sia assicurato il massimo grado possibile di similarità nelle caratteristiche dei beni e dei servizi oggetto di analisi.

Leasing a tassazione differenziata (G. Albano, Norme e tributi, pag. 2)
Alcune operazioni di leasing, prive di opzione di acquisto, inquadrate fiscalmente come leasing operativo per i soggetti non Ias (ris.175/E del 2003), sono qualificate come leasing finanziari secondo lo Ias 17; la medesima operazione di leasing quindi, se conclusa tra un soggetto Ias e un soggetto non Ias, potrà essere qualificata, anche fiscalmente, come finanziaria del primo e operativa del secondo.

Risoluzione alla prova della durata minima (G. Albano, Norme e tributi, pag. 2)
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 17190/09 ha stabilito che la deducibilità dei canoni di leasing per l’impresa utilizzatrice è subordinata al rispetto della durata minima contrattuale, attualmente fissata in misura pari a 2/3 del periodo di ammortamento del bene, e comunque non inferiore a 11 e non superiore a 18 anni in caso di immobili.

Immobiliari di gestione con deduzione più ampia (M. Leotta, M. Marani, Norme e tributi, pag. 2)
La quota interessi implicita desunta dal contratto di leasing è soggetta alle regole previste dall’art.96 del Tuir (30% Rol); tale limitazione non si applica in relazione agli immobili acquisiti in leasing e destinati alla locazione da parte delle “immobiliari di gestione”, società con patrimonio prevalentemente costituito da beni immobili.

L’imputazione in conto economico fissa la deducibilità (V. Russo, Norme e tributi, pag. 3)
L’Agenzia delle entrate con la circolare n. 38 del 23.06.2010 ha chiarito che per i soggetti che adottano i principi contabili nazionali, le minusvalenze che emergono da operazioni di leaseback finanziario sono deducibili dal reddito nei limiti di quanto imputato al conto economico nell’esercizio di competenza.

Incognita disallineamento in caso di plusvalenza (G. De Candia, Norme e tributi, pag. 3)
Per le imprese Ias adopter al verificarsi di una plusvalenza si genererebbe un disallineamento tra trattamento civilistico e fiscale; infatti, mentre contabilmente la plusvalenza deve essere ripartita lungo la durata del contratto, fiscalmente essa concorre alla formazione del reddito imponibile nell’esercizio in cui è realizzata, comportando la necessità di rettifiche in dichiarazione.

Lo scorporo del terreno incide sull’operazione (G. Albano, Norme e tributi, pag. 3)
La risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 237 del 2009 ha chiarito che in caso di cessione di un fabbricato strumentale, ferma restando l’integrale tassazione della plusvalenza in capo al cedente, i successivi canoni di leasing versati dall’utilizzatore nell’ambito del contratto di lease-back sono deducibili per la quota capitale ascrivibile al terreno, pari al 20%-30% del prezzo di cessione dell’immobile.

Filiera controllata per l’intermediario (G. Gavelli, G. Valcarenghi, Norme e tributi, pag. 4)
In vista delle scadenza del 30.09 per le dichiarazioni 2010, si riportano le procedure dell’intermediario; dall’accettazione dell’incarico al rilascio della ricevuta. Quest’ultimo deve essere effettuato entro 30 giorni dal termine previsto per la presentazione della dichiarazione per via telematica.

Sanzione in linea con i modelli (M. Sirri, R. Zavatta, Norme e tributi, pag. 4)
Gli errori degli intermediari che hanno assunto l’impegno di inviare la dichiarazione sono puniti in maniera autonoma rispetto alla sanzione per omessa o tardiva dichiarazione, a carico del singolo contribuente; per l’intermediario, l’invio omesso o tardivo di un modello Unico determina l’applicazione di una sanzione, ravvedibile con il pagamento di 43 euro.

Dubbi su responsabilità dopo l’avvicendamento (G. Gavelli, G. Valcarenghi, Norme e tributi, pag. 4)
Nei soggetti Ires il firmatario della dichiarazione è il soggetto incaricato del controllo legale; vi sono dubbi in tema di responsabilità nell’ipotesi in cui per ordinario mutamento del soggetto incaricato del controllo legale, il soggetto che ha firmato la relazione di revisione non è più in carica all’atto di presentazione della dichiarazione.

Doppia alternativa per la liquidazione (M. Sirri, R. Zavatta, Norme e tributi, pag. 4)
Prima dell’invio della dichiarazione, l’intermediario deve decidere con il contribuente quale sarà il destinatario della comunicazione dell’esito della liquidazione operata dall’Agenzia delle entrate: l’intermediario per via telematica o direttamente il contribuente per raccomandata.

L’ufficio contesta il credito Iva (breve, Norme e tributi, pag. 5)
In tema di condono fiscale, la previsione dell’art. 9 L.289/2002 non sottrae all’ufficio il potere di contestare il credito nell’ipotesi di richiesta di rimborso dell’Iva nei casi in cui l’ufficio abbia motivo di ritenerla mai versata (trattandosi di operazioni inesistenti).

Stop all’avviso in bianco (C. Tarquini, R. Tarquini, Norme e tributi, pag. 5)
La Ctp di Vercelli con la sentenza 49/1/10 ha stabilito che il Fisco perde il credito se il concessionario notifica irregolarmente la cartella esattoriale. Nel caso di specie la cartella conteneva solo il numero della raccomandata.

I rischi sulle garanzie procedurali (G. Moschetti, Norme e tributi, pag. 4)
Si segnala il moltiplicarsi di iniziative amministrative che finiscono per incidere sulle garanzie procedurali, quali la chiusura delle segreterie delle commissioni tributarie nel giorno di sabato e l’introduzione di una previa richiesta espressa da parte della segreteria della Cassazione alle Ctr per la trasmissione dei fascicoli oggetto di giudizio in Cassazione.

Binari diversi tra tributario e penale (I. Caraccioli, Norme e tributi, pag. 5)
La sentenza della Corte di Cassazione n. 4306 del 23.02.2010 ha affermato che il divieto posto dall’art. 270 cpp di utilizzare i risultati delle intercettazioni telefoniche non opera nel contenzioso tributario.


Italia Oggi


Cassazione in slalom fra norme e lacune (D. Alberici, pag. 4)
Abuso del diritto, Irap e indeducibilità dei compensi degli amministratori di società di capitali sono le problematiche che, a seguito delle recenti pronunce delle Corte di Cassazione, suscitano i maggiori dubbi e perplessità di aziende e professionisti.

Il rischio? Che si dia il via ad accertamenti a tappeto (N. Villa, pag. 5)
Il mancato intervento riparatore alla pronuncia della Corte di Cassazione, in merito alla indeducibilità dei compensi degli amministratori di società di capitali, potrebbe influenzare l’AF nelle notifiche degli atti di accertamento.

Non sempre l’amministratore è imprenditore (M. Tasini, pag. 3)
L’autore critica le conclusioni dell’ordinanza Cass. n. 18072 del 13.08.2010 nell’affermare l’indeducibilità dei compensi degli amministratori di società di capitali assimila la figura dell’amministratore unico a quella dell’imprenditore individuale, non ritenendo individuabile, in relazione alla sua attività gestoria, la formazione di una volontà imprenditoriale distinta da quella della società.

La conciliazione ritrova slancio (N. Villa, pag. 12)
Lo strumento deflativo della conciliazione, grazie anche alla circolare dell’agenzia delle Entrate n. 26 del 20.05.2010, è sempre più utilizzato divenendo in questo modo una valida alternativa alla procedura dell’accertamento con adesione, anche perché spesso non ci sono i tempi tecnici per applicare questo strumento.

Diverse le strade per fare pace con il Fisco (N. Villa, pag. 12)
Lo scopo della conciliazione giudiziale è quello di favorire un accordo, in sede processuale, tra l’AF e contribuente; tale istituto è simile all’accertamento con adesione, con la differenza che il primo trova applicazione in sede processuale.

Identikit Ocse dei datori di lavoro (A. Vagnarelli, pag. 15)
La nuova formulazione del commentario all’art. 15 paragrafo 2 del Oecd Model tax convention on Income and on Capital del 22.07.2010 ha introdotto importanti modifiche sugli income from employment (con particolare riferimento agli short term employments).

Valore di registro a doppio effetto (F. Cornaggia, N. Villa, pag. 24)
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 18705 del 13.08.2010 ha affermato che ai fini dell’imposta di registro, il valore venale dell’azienda costituisce presunzione semplice anche ai fini delle imposte dirette; questa può essere superata se il contribuente dimostri di aver venduto ad un prezzo inferiore.