Studio Nigro-Dottori Commercialisti-Napoli

lunedì 20 settembre 2010

Rassegna Stampa 20/09/2010

Il Sole 24 Ore

Tre tappe per arrivare al fisco federale (M. Biscella, C. Dell’Oste, G. Parente, pag. 3)
Il 23.09.2010 si terrà l’incontro tra governo e regioni per il decreto su tributi e compartecipazioni. Il sistema del federalismo fiscale, che entrerà a regime solo nel 2019, dovrà superare una fase preparatoria, che si chiuderà con la quantificazione dei costi standard, e una fase sperimentale per l’introduzione graduale del nuovo sistema.

(E. Bruno, pag. 3)
Il presidente della commissione tecnica per l’attuazione del federalismo fiscale (Copaff), L. Antonini, ha spiegato, tra l’altro, che i governatori avranno la piena manovrabilità dell’Irap solo se risparmieranno sulla spesa.

Scadenza vicina per le non operative (G. Ferranti, Norme e tributi, pag. 1)
Entro il 30.09.2010 deve essere presentata l’istanza di disapplicazione della disciplina relativa alle società di comodo; si ricorda che l’Agenzia delle entrate, con la circolare n. 32 del 14.06.2010, ha previsto solo per il periodo d’imposta 2009 una deroga rispetto ai termini ordinari.

Sanzione amministrativa se non c’è stato l’interpello (L. Miele, V. Russo, Norme e tributi, pag. 1)
La circolare 32/E del 14.06.2010 (superando l’indicazione contenuta nella circ. 7/E del 2009) ha chiarito che l’obbligatorietà dell’istanza di disapplicazione della disciplina relativa alle società di comodo non preclude la possibilità di dimostrare successivamente, in sede contenziosa, la sussistenza delle condizioni che legittimano l’accesso al regime derogatorio.

Il riallineamento è analitico (M. Cremona, F. Momi, Norme e tributi, pag. 6)
La Ctp di Milano con la sentenza n. 35/41/10 ha ammesso la possibilità di utilizzare per l’applicazione del riallineamento nel consolidato fiscale, il metodo analitico invece di quello “per masse” (previsto dalla circ. 53/E del 2004 e dalla ris. 127/E del 2006).

Deducibilità giustificata per i manager (S. D’Andrea, Norme e tributi, pag. 6)
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 18702 del 13.08.2010 ha equiparato la posizione degli amministratori di società di capitali a quella dell’imprenditore individuale non essendo individuabile, in relazione alla sua attività gestoria, la formazione di una volontà imprenditoriale distinta da quella della società. Per l’autore, la “confusione” tra la qualifica imprenditoriale e l’attività gestoria può realizzarsi "nel caso di cumulo nella stessa persona di dipendente (dirigente, impiegato) e di amministratore unico di società di capitali".

L’accertamento bancario legittima la rettifica Iva (G. Piagnerelli, Norme e tributi, pag. 6)
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 18943 del 2010 ha stabilito che l’accertamento bancario sufficientemente motivato legittima a pieno titolo la rettifica di quanto dichiarato dal contribuente ai fini Iva; sarà onere del contribuente fornire le spiegazioni sugli assegni, sulla loro natura e sull’effettivo beneficiario.



Dall’Iva al lusso incroci continui (M. Mobili, pag. 2)
Sono più di trenta gli strumenti utilizzati dalla GdF per i controlli antievasione; tra questi, un software che consente il monitoraggio in tempo reale della circolazione dei prodotti sottoposti ad accisa in regime sospensivo.

La categoria catastale fa scattare il prelievo Ici (P. Vignando, Norme e tributi, pag. 4)
Si riassumono i diversi orientamenti giurisprudenziali sulla procedura di accatastamento degli impianti fotovoltaici e la loro inclusione nelle differenti categorie catastali; in caso di accatastamento in D/1 l’impianto è assoggettato all’imposta comunale, mentre è esente se accatastato nelle categorie del gruppo E.

Decadenza annuale per le impugnazioni (R. Bresciani, Norme e tributi, pag. 6)
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 19112 del 6.09.2010 ha precisato che, in tema di contenzioso tributario, ai fini dell’impugnazione delle decisioni delle commissioni tributarie, trova applicazione il termine annuale di decadenza (ex art. 327 cpc) decorrente dalla pubblicazione della sentenza, indipendentemente dalla comunicazione del dispositivo da parte della segreteria.

Si applica il registro in base al contenuto (R. Bresciani, Norme e tributi, pag. 6)
La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 19116 del 6.09.2010 ha stabilito che, in tema di imposta di registro, quando l’atto da registrare è una sentenza, per stabilire i criteri e i presupposti della tassazione, “occorre far riferimento al contenuto e agli effetti che emergono dalla sentenza stessa, senza possibilità di utilizzare elementi ad essa estranei e di ricercare contenuti diversi da quelli su cui si è formato il giudicato”.


Italia Oggi

Iva ad hoc per tram e parcheggi (F. Cornaggia, N. Villa, pag. 24)
I biglietti di viaggio e quelli relativi ai parcheggi scontano il regime Iva monofase per cui l’obbligo di assolvimento dell’imposta viene posto in capo all’esercente l’attività di trasporto, anziché al rivenditore autorizzato del servizio stesso.

Il biglietto assolve le funzioni dello scontrino (F. Cornaggia, N. Villa, pag. 24)
Nelle attività di trasporto pubblico collettivo i biglietti aventi le caratteristiche fissate dal D.M. del 30.06.1992, assolvono la funzione dello scontrino fiscale.

Il recupero crediti non ha intoppi (M. Tasini, pag. 22)
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 18942 del 31.08.2010 ha stabilito che il condono tombale non impedisce il recupero dei crediti Iva derivanti dall’utilizzo di fatture false.

All’amministrazione spetta dare validi indizi, ma la prova grava sui contribuenti (M. Tasini, pag. 22)
Nella sentenza della Corte di Cassazione n. 12247 del 19.05.2010 i giudici hanno rilevato come spetta all’AF la prova dell’esistenza dei fatti costitutivi della pretesa tributaria, mentre al contribuente spetta provare l’esistenza e l’inerenza dei fatti che danno luogo a oneri e costi deducibili.

Gli effetti per il cedente... (M. Tasini, pag. 22)
La Corte di Cassazione, sez. penale, con la sentenza n. 39177 del 20.10.2008 ha affermato che la società che ha emesso fatture false è sempre tenuta a versare l’Iva esposta nelle fatture anche se non l’ha effettivamente incassata dalle società acquirenti.

...e per l’acquirente (M. Tasini, pag. 22)
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 735 del 19.01.2010 ha stabilito che è indebita la detrazione dell’Iva relativa a fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, anche se la merce sia stata realmente acquistata e i costi effettivamente sostenuti.