Studio Nigro-Dottori Commercialisti-Napoli

lunedì 30 novembre 2009

Rassegna Stampa 30/11/2009

Il Sole 24 Ore

Piena funzionalità solo con correzioni alle regole processuali (C. Glendi, Norme e tributi pag. 1)
L’autore auspica un chiarimento sulla decorrenza delle disposizioni previste dalla L. n. 69 del 2009 che ha apportato alcune modifiche al processo tributario. L’art. 58 ne prevede l’entrata in vigore per i procedimenti instaurati dopo la data della pubblicazione in GU della legge, mentre le norme processuali sono immediatamente applicabili al processo tributario.

Incognita Cassazione sulle liti fiscali (A. Criscione, Norme e tributi pag. 1)
I cambi di orientamento della Corte di Cassazione creano disagi fra i professionisti e i contribuenti da loro assistiti. Il periodo transitorio della riforma dell’art. 366-bis del cpc (L. n. 69 del 2009) non facilita il compito agli operatori del settore.

Molti passi in avanti ma resta da fare una lunga strada (M. Basilavecchia, Norme e tributi pag. 1)
Una maggiore autorevolezza e professionalità del processo tributario di secondo grado potrebbe aiutare a snellire i ricorsi in Cassazione.

La check list sulla dichiarazione (S. Ficolla, B. Santacroce, Norme e tributi pag. 2)
Mancano pochi giorni al termine di scadenza dello scudo fiscale. Il 15 dicembre scadrà infatti il trimestre previsto dal legislatore per aderire alla sanatoria; il contribuente dovrà effettuare tutti i controlli con particolare riguardo alla documentazione da allegare.

Attività finanziarie da rimpatriare senza certificazione (S. Ficolla, B. Santacroce, Norme e tributi pag. 2)
Per effettuare il rimpatrio delle attività finanziarie detenute all’estero tramite lo scudo fiscale non è necessaria alcuna certificazione, come invece è previsto per la regolarizzazione.

Sanzioni fino al doppio per chi lo scudo (A. Busani, A. Tomassini, Norme e tributi pag. 3)
A fronte di elementi favorevoli per il contribuente come l’anonimato e una imposta sostitutiva ridotta, il legislatore ha introdotto un inasprimento delle sanzioni per chi in futuro commetterà violazioni e per chi non regolarizzerà la propria posizione.

Sui beni scovati nei paradisi la prova diventa diabolica (A. Busani, A. Tomassini, Norme e tributi pag. 3)
È difficile per il contribuente la contraria dimostrazione avverso la presunzione per cui le attività detenute in paradisi fiscali in violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale non siano conseguite con redditi sottratti a tassazione in Italia.

Più stringenti gli obblighi di indicazione in Unico RW (A. Busani, A. Tomassini, Norme e tributi pag. 3)
Anche se la relativa normativa non ha subito cambiamenti, le Entrate hanno profondamente modificato le modalità di compilazione del quadro RW per la dichiarazione delle attività detenute all’estero (vedi circ. n. 43/E del 10.10.2009).


Italia Oggi

Rimpatrio, procedure più snelle (D. Liburdi, pag. 12)
Gli ultimi chiarimenti delle Entrate in materia di scudo fiscale, hanno facilitato alcune pratiche di regolarizzazione di attività detenute in alcuni stati con i quali non è in vigore un trattato contro le doppie imposizioni.

Ammessa la sanzione al 10% (D. Liburdi, pag. 13)
Con la circolare n. 49 del 23.11.2009 l’Agenzia delle entrate ha chiarito che in alcuni casi per la mancata compilazione del quadro RW è possibile pagare la sanzione del 10% sugli importi non dichiarati o, in caso di ravvedimento, la stessa in misura ridotta ad un decimo.

Verifiche con formula mixata (A. Bongi, V. Stroppa, pag. 14)
Le Dre stanno aumentando l’utilizzo congiunto degli accertamenti sintetici con gli studi di settore e indagini finanziarie.

Indicatori con valore indiziario (A. Bongi, V. Stroppa, pag. 15)
Nonostante i nuovi beni e servizi (“indice” valido ai fini degli accertamenti sintetici) debbano ancora essere inseriti e codificati in appositi provvedimenti normativi, potrebbero essere utilizzati per rafforzare le presunzioni di tale tipo di accertamenti.

Evasione, scivolo al riciclaggio (L. De Angelis, C. Feriozzi, pag. 4)
“Anche i delitti fiscali non orientati alla creazione di capitali illeciti, ma al mero risparmio fiscale costituiscono reati presupposto a quello di riciclaggio” (Cassazione n. 45643 del 26.11.2009).