Studio Nigro-Dottori Commercialisti-Napoli

lunedì 3 novembre 2008

RASSEGNA STAMPA 3/11/2008

Il Sole 24 Ore


Spunta il mini taglio agli acconti di imposta (M. Mobili, pag. 12)
Il Governo sta valutando una misura destinata a ridurre l'impatto dei
versamenti del secondo anticipo delle imposte 2008. L'intervento potrebbe
consistere in un taglio di qualche punto percentuale delle aliquote dovute
per gli acconti oppure in una rateizzazione dei versamenti di fine mese, al
fine di supportare la liquidità delle imprese in un periodo di negativo
andamento congiunturale e di maggiori difficoltà di accesso al credito.

Dieci mosse fai-da-te per ridurre i versamenti (L. Gaiani, pag. 12)
Le società alle prese con la carenza di liquidità devono sfruttare le
possibilità offerte dal fisco per ridurre il versamento di novembre. La
legge consente di determinare l'acconto dell'Ires e dell'Irap in base al
reddito presunto per l'anno in corso ed alcune misure della Finanziaria
consentono di ottenere conti più leggeri.

Irap da subito con l'aliquota ridotta (pag. 12)
Anche la riscrittura dell'Irap nella Finanziaria 2008 può ridurre
l'acconto. "L'imposta regionale su cui applicare la minor percentuale che
il Governo potrebbe introdurre nei prossimi giorni, può infatti essere
calcolata su un valore stimato al ribasso".

Sugli straordinari i sei passaggi per il Fisco leggero (B. Santacroce, pag.
1 - Norme e Tributi)
L’agenzia delle Entrate, con le circolari n. 49/E e n. 59/E del 2008, ha
fornito nuove interpretazioni in merito alle modalità di individuazione
delle prestazioni detassabili in materia di lavoro straordinario, nonché le
corrette modalità di calcolo dell’imposta sostitutiva e gli adempimenti
conseguenti (quali ad esempio il monitoraggio della soglia quantitativa dei
3 mila euro lordi oggetto di tassazione agevolata, la determinazione del
conguaglio fiscale e la certificazione del compenso corrisposto).

Si allunga l'elenco delle prestazioni ad aliquota ridotta (A. Mastromatteo,
pag. 1 - Norme e Tributi)
Nell'elenco delle prestazioni astrattamente agevolabili rientrano ora una
serie di casi che in precedenza erano escluse dal beneficio. Le maggiori
aperture riguardano i premi di produttività che "devono essere intesi in
senso ampio, sino ad includervi i premi consolidati e quelli riconosciuti
in maniera fissa e stabile.

Iva divisa tra sconti e incentivi (G. Giuliani, pag. 2 - Norme e Tributi)
In materia di incentivi e premi per promuovere le vendite, l’agenzia delle
Entrate, con le risoluzioni n. 120/E del 2005 e n. 36/E del 2007, ha
ricondotto gli sconti, gli abbuoni e gli incentivi in 2 categorie
sostanziali: bonus quantitativi e bonus qualitativi. I primi si sostanziano
in una riduzione del prezzo unitario dei beni acquistati e fiscalmente devo
intendersi equiparati a sconti ed abbuoni previsti contrattualmente ex art
26 comma 2 D.P.R. 633 del 1972. I bonus qualitativi erogati per lo
svolgimento di obbligazioni, che hanno origine nell’accordo contrattuale,
si qualificano come corrispettivi per prestazioni di servizi e come tali da
assoggettare ad iva ex art. 3 del D.P.R. 633 del 1972.

Le promozioni alla prova del bilancio (F. Roscini Vitali, pag. 2 - Norme e
Tributi)
i problemi legati alle promozioni si riflettono anche sulla redazione del
bilancio di esercizio. Premi e sconti costituiscono, per l'acquirente,
riduzione del costo degli acquisti, e, per il fornitore, dei ricavi. Ciò
vale per tutte le imprese, a prescindere dal tipo di principi contabili
adottati.

La nota di credito fotografa i bonus (G. Giuliani, pag. 2 - Norme e
Tributi)
Per i bonus quantitativi non previsti contrattualmente, ma riconosciuti per
consuetudine commerciale, la nota di variazione deve essere emessa
improrogabilmente entro un anno dall'effettuazione dell'operazione
imponibile. Per quelli previsti sulla base di specifici accordi, non sono
fissati limiti temporali, pertanto il fornitore può formalizzare gli sconti
mediante nota di credito.

Contestazioni bloccate dal contratto (G. Giuliani, pag. 2 - Norme e
Tributi)
Secondo il Fisco tutti gli incentivi possono essere ricondotti ai due bonus
qualitativi e quantitativi e "difficoltà sulla corretta qualificazione di
ogni singola operazione promozionale è determinata soltanto dalla mancanza"
degli accordi contrattuali sottoscritti dalle parti.

Ias, il bilancio detta i redditi (L. Miele, pag. 3 - Norme e Tributi)
La sostanza prevale sulla forma anche ai fini tributari: questo il
principio contenuto nel regolamento di attuazione della Finanziaria 2008
inviato al Consiglio di Stato concernente i profili fiscali per i soggetti
che adottano i principi internazionali Ias.

Per i crediti debutta l'iscrizione separata (M. Piazza, pag. 3 - Norme e
Tributi)
La circostanza che i criteri di qualificazione dettati dagli Ias prevalgono
su quelli del Tuir consentirà di stabilire in modo univoco quando un
credito ceduto debba essere espunto dal novero dei beni d'impresa, con
emersione dell'eventuale perdita su crediti.

Regime di neutralità ancorato ai periodi 2007 (P. Ceppellini e R. Lugano,
pag. 3 - Norme e Tributi)
Con il comma 1 dell'articolo 5 del regolamento Ias è stato confermato che
anche se il passaggio agli Ias viene effettuato dal 2008 in poi, si
applicherà un regime di neutralità analogo a quello che era presente negli
esercizi passati e, quindi, senza tenere conto dei nuovi principi adottati
a seguito della Finanziaria 2008 in termini di derivazione dell'imponibile
fiscale dalle risultanze di bilancio.

Salvaguardia applicabile anche all'ultimo Unico (G. Ferranti, pag. 3 -
Norme e Tributi)
Nel decreto Ias è chiarito che la "clausola di salvaguardia", secondo la
quale sono fatti salvi gli effetti prodotti dai comportamenti adottati
dalle imprese nei periodi d'imposta anteriori al 2008, si applica anche per
l'Unico 2008.

Cessione d'azienda, basta la (M. G. Strazzulla, pag. 4 -
Norme e Tributi)
Con la sentenza n. 24913/08 la Corte di Cassazione ha affermato la
sussistenza della cessione d’azienda con eventuale assoggettabilità
all’imposta di registro e non all’Iva, nell’ipotesi di trasferimento di un
complesso organico di beni dotato di un’attitudine, anche solo potenziale,
alla produzione di beni e servizi, indipendentemente dal fatto che,
all’atto della cessione, il complesso aziendale sia materialmente
utilizzato per l’esercizio di una impresa.


Vendita di immobili, il classamento è d'ufficio (A. Sacrestano, pag. 4 -
Norme e Tributi)
Anche in presenza di un'esplicita richiesta di valutazione automatica da
parte del contribuente, nel contesto di una cessione immobiliare, l'Ufficio
deve specificare i valori di classamento proposti per l'immobile oggetto di
cessione. Lo ha precisato la Ctr Puglia (sezione staccata di Lecce) con
sentenza n. 310/08.

Riscatto del contraddittorio a garanzia dell'accertamento (G. Ragucci, pag.
4 - Norme e Tributi)
L'ordinamento ha introdotto numerose fattispecie che impongono
all'amministrazione di esaminare le ragioni del contribuente prima di
provvedere. In questi casi ricorrono tutti gli elementi del
contraddittorio, che, tuttavia, dispersi nel tessuto normativo, sono
soggetti ad una pregiudizievoile svalutazione. "Questo modo di operare è
condizionato da una sopravvalutazione dell'interesse fiscale a danno della
legalità dell'imposizione".

L'Europa tira i fili su Iva e dirette (P. Valente, pag. 5 - Norme e
Tributi)
Armonizzazione perfetta nel campo dell'imposizione indiretta e
"coordinamento minimo" nell'area delle imposte dirette sono le azioni
possibili che la Commissione Ue e la Corte di giustizia intendono attuare
relativamente alle politiche fiscali, ma con una rilevante limite
all'attività legislativa comunitaria.

Prime tappe reverse charge e fattura informatica (R. Rizzardi, pag. 5 -
Norme e Tributi)
L'Unione europea si occupa. oltre che dell'Iva, anche di altri temi
tributari, ma solo per garantire l'assenza di distorsioni della concorrenza
o di ostacoli alla libera circolazione dei capitali e delle persone.

Quattro mosse per un minimo denominatore comune (P. Valente, pag. 5 - Norme
e Tributi)
Le più recenti linee di sviluppo del coordinamento riguardano la
compensazione delle perdite transfrontaliere, il transfer pricing, la
conclusione di convenzioni bilaterali e la base imponibile consolidata
europea


Italia Oggi


Rimborsi Iva a maglie strette (N. Villa e F. Cornaggia, pag. 28)
La realizzazione di un complesso sportivo, la cui proprietà diviene
pubblica, non consente alla società costruttrice di chiedere il rimborso
del credito Iva maturato, in quanto gli investimenti effettuati non sono
classificabili quali beni ammortizzabili, bensì migliorie su beni di terzi,
perchè la struttura risulta edificata su terreno non di proprietà. Lo ha
precisato l'agenzia delle Entrate con risoluzione n. 372/E del 6 ottobre
2008.

Doppi requisito per le spese (N. Villa e F. Cornaggia, pag. 28)
Il principio Oic n. 24 richiede la separabilità dal bene originario e
l’autonoma funzionalità affinché le migliorie e spese incrementative su
beni di terzi possano essere iscritte tra le immobilizzazioni materiali. In
caso contrario, i costi così sostenuti vanno classificati tra le
immobilizzazioni immateriali.

Impatto sulla fiscalità anticipata (N. Villa e F. Cornaggia, pag. 28)
Le spese di manutenzione hanno un impatto sulla fiscalità anticipata. Se
avviene il superamento del plafond del 5% previsto dal legislatore, le
spese di manutenzione ordinaria possono comportare la rilevazione di
imposte anticipate.

Classificazione ad hoc nel bilancio d'esercizio (N. Villa e F. Cornaggia,
pag. 28)
I crediti fiscali chiesti a rimborso hanno una classificazione ad hoc nel
bilancio di esercizio. Non è corretta l'esposizione di un saldo netto
relativo ad un debito quando tra le voci di natura fiscali figurano crediti
chiesti a rimborso, che devono, invece, essere esposti separatamente
nell'attivo dello stato patrimoniale.


Il Quotidiano Ipsoa


Il Draft Ocse sulle c.d. Business Restructurings (G. Pizzitola)
Il documento OCSE affronta le problematiche fiscali relative alle
riorganizzazioni dei gruppi multinazionali in atto da oltre un decennio,
come conseguenze dell’ apertura dei mercati e del fenomeno della
globalizzazione, contribuendo ad un riesame critico di attuali tendenze in
sede di verifica fiscale.

Paga anche la società cancellata dal registro delle imprese
La Corte di cassazione, con sentenza n. 25472 del 20 ottobre 2008, ha
affermato che l’Amministrazione finanziaria può far valere la pretesa
direttamente verso la società e notificare l’atto al soggetto che la
rappresentava prima della cancellazione. La cancellazione dal registro
delle imprese non determina l’estinzione della società se sono ancora
pendenti rapporti giuridici.