Studio Nigro-Dottori Commercialisti-Napoli

lunedì 3 marzo 2008

RASSEGNA STAMPA 3/3/2008

Il Sole 24 Ore



La corsa dei capitali illeciti (M. Mobili, pag. 13)
Toccano quasi i 15 miliardi i capitali illeciti individuati dalla Gdf negli
ultimi tre anni in paradisi fiscali e non solo. L'equivalente di una
manovra correttiva o di un robusto intervento per ridare fiato ai salari.

Sulla rotta dei paradisi fiscali: 74 Stati nelle liste nere italiane (M.
Piazza, pag. 14)
Nel nostro Paese a tutt'oggi sono ancora in vigore tre black list (persone
fisiche, imprese controllate e collegate, indeducibilità dei costi),
risalenti nel tempo, che mettono all'indice ben 74 Stati (compresi i 35
collaborativi Ocse) e mai modificate.

Meno alibi ai Governi con il passaggio alla "white list" (A. M. Candidi e
F. Deponti, pag. 14)
Una robusta giurisprudenza della Corte di Giustizia è più volte intervenuta
a ribadire che uno Stato membro non può invocare l'impossibilità di
richiedere la collaborazione di un altro Stato ad effettuare ricerche o
raccogliere informazioni per giustificare il rifiuto di un'agevolazione
fiscale, fornendo meno alibi ai Governi con il passaggio alla "white list".

La Ue all'attacco sullo scambio di informazioni (B. Santacroce, pag. 15)
Anche l'Unione europea, come l'Ocse, è più volta intervenuta per
scoraggiare l'evasione oltreconfine. E anche per Bruxelles lo scambio
d'informazioni è il principale strumento su cui puntare per combattere le
pratiche dannose dei paradisi fiscali.

Edificabilità, vincono i Comuni (G. Gavelli, pag. 34)
Dopo la sentenza a Sezioni unite della Cassazione n. 25506 del 2006, anche
la Corte Costituzionale decide in favore dei Comuni la tormentata questione
della nozione tributaria dell'edificabilità dei suoli, ritenendo
sufficiente a far perdere la qualifica agricola la semplice previsione in
uno strumento urbanistico generale, anche se non definitivamente approvato.

L'"aggiornamento" fa risparmiare chi ha iniziato l'iter (G. Gavelli, pag.
34)
Chi possiede un terreno per il quale si è intrapreso l'iter che porta
all'edificabilità è sicuramente interessato ai provvedimenti che vengono
approvati per consentire di ottenere un valore fiscalmente riconosciuto
dell'area maggiore di quello di acquisto. La legge Finanziaria per il 2008
consente sino al 30 giugno prossimo di poter affrancare ai fini delle
imposte dirette l'intero plusvalore maturato sul terreno sino al 1° gennaio
scorso, versando il 4% versato da apposita perizia.

Ma su Iva e registro la partita è ancora aperta (G. Gavelli, pag. 34)
L'intento del legislatore di ricondurre a omogeneità la nozione di
edificabilità dell'area ai fini tributari ha creato perplessità in molti
giudici di merito. Per quanto riguarda l'Iva e l'imposta di registro è
forte la "stonatura" di voler imporre come interpretativa una soluzione che
è pienamente contraddittoria non solo con il dato normativo previgente, ma
anche con l'unanime applicazione.

Rivalutazioni con sorpresa (G. P. Ranocchi e G. Valcarenghi, pag. 35)
Gli autori mettono a confronto i provvedimenti riguardanti i regimi di
rivalutazione dei beni d'impresa prima e dopo la Finanziaria 2008,
sostenendo che talvolta la sovrapposizione tra i due regimi crea effetti
negativi per il contribuente.

Spiazzati dall'abolizione del quadro EC (G. P. Ranocchi e G. Valcarenghi,
pag. 35)
I valori dei beni ammortizzabili rivalutati per effetto della legge n.
266/2005 sono fiscalmente riconosciuti dal 2008. Solo dal 1° gennaio,
rilevano ai fini degli ammortamenti e della determinazione della plus o
della minusvalenza nel caso di loro cessione. L'abrogazione del quadro EC
ad opera della Finanziaria 2008 crea problemi agli operatori che hanno
ritenuto di accedere alla rivalutazione contando su determinati risultati
che ora non sono più configurabili.

Test di operatività ora più elevato (P. Meneghetti, pag. 35)
Con il periodo d'imposta 2008 i beni rivalutati secondo la legge 266/05
assumono anche fiscalmente il nuovo e maggiore valore. Ciò comporta una
serie di effetti, tra i quali il maggior valore del bene ai fini del test
di operatività di Unico 2009.

Da eliminare l'effetto distorsivo delle norme retroattive (A. Militerno,
pag. 35)
La soppressione degli ammortamenti anticipati e accelerati e del quadro EC
dal modello unico di dichiarazione rappresentano una modifica normativa che
produrrà un effetto retroattivo sotto il profilo sostanziale. Secondo
l'autore, "di fronte al continuo mutamento delle disposizioni fiscali a cui
si assiste da anni, andrebbe ripensato il concetto di irretroattività delle
disposizioni fiscali".

La Corte Ue traccia i confini dell'elusione (M. G. Strazzulla, pag. 36)
Con la sentenza causa C-425 del 21 febbraio 2008, la Corte di Giustizia ha
fornito i chiarimenti richiesti dalla Corte di cassazione con ordinanza del
4 ottobre 2006, n. 21371. Secondo i giudici del Lussemburgo l'abuso del
diritto deve essere rilevato in tutte quelle operazioni il cui realizzo di
un vantaggio fiscale rappresenti lo scopo essenziale, e non necessariamente
esclusivo delle medesime. "Deve essere il giudice nazionale a stimare se le
operazioni controverse siano condotte secondo pratiche elusive alla luce
della nozione di abuso".

Lo scudo all'accertamento arriva dalla querela di falso (G. Chiametti, pag.
36)
La querela di falso esposta da chi è stato truffato è di aiuto al
contribuente che deve difendersi dagli accertamenti del Fisco. La denuncia
deve essere depositata presso la Procura prima che si celebri l'udienza in
Commissione tributaria. Così ha concluso la Ctp di Milano con sentenza n. 6
del 2008.

La prima rata può bastare (D. Settembre, pag. 36)
Non esiste un principio generale che imponga l'integrale pagamento delle
somme indicate come dovute al fine di poter considerare perfezionata la
definizione del condono. Nella legge n. 289 del 2002 esiste una regola di
segno opposto, in base al quale la definizione è perfezionata con il
semplice pagamento della prima rata. E' quanto affermato dai giudici della
Ctp di Milano la sentenza n. 27 del 28 febbraio 2008.

Il Fisco toglie ossigeno agli sconti (B. Santacroce, pag. 7)
La leva fiscale e contributiva condiziona non poco le scelte che le imprese
realizzano per l'impostazione delle proprie politiche retributive. Gli
attuali assetti in questo settore sono basati sull'attribuzione ai
dipendenti di elementi retributivi fissi e variabili che trovano linfa in
specifiche agevolazioni fiscali e contributive che il legislatore aveva
introdotto dieci anni fa con la riforma del 1998.

L'istanza preclude il ricorso (Le Massime, pag. 36)
La presentazione dell'istanza di condono preclude al contribuente ogni
possibilità di rimborso per le annualità d'imposta definite in via
agevolata, ivi compreso il rimborso di imposte inapplicabili per assenza
del presupposto. E' quanto afferma la Cassazione con ordinanza n. 2701 del
5 febbraio 2008


Italia Oggi



Bilanci, la contabilità si rinnova (N. Villa, pag. 10)
Diciotto mesi di tempo al governo per il pieno recepimento della direttiva
65/2001 e 51/2001. Il fair value e i principi contabili entrano di diritto
nelle norme contabili interne e i bilanci delle imprese si arricchiscono di
due nuovi documenti: cash flow e prospetto delle movimentazioni
patrimoniali.

Restyling per il conto economico (N. Villa, pag. 10)
Le modifiche proposte risentono della necessità di adeguare anche la
struttura del conto economico alla valutazione al fair value. La direttiva
propone la redazione di una «relazione sui risultati» che sarebbe in
sostanza un conto economico in cui allocare sia componenti positivi
«realizzati» che «non realizzati» che porti a evidenziare l'utile
distribuibile separatamente da quello realizzato.

Fair value, le Pmi sono in salvo (pag. 11)
Le regole contenute nella direttiva prevedono che gli stati possono
autorizzare il valore equo: in questo caso tale metodo risulterebbe
facoltativo e si affiancherebbe a quello tradizionale del costo storico;
gli stati possono invece imporre il valore equo: qualora fosse questa la
strada intrapresa da un legislatore nazionale tale metodo risulterebbe
obbligatorio e quindi sostituirebbe il metodo tradizionale del costo
storico.

Piccole imprese in fuga dall’Irap (A. Bongi, pag. 12)
Con la sentenza della Corte di Cassazione n. 2702 del 5 febbraio 2008 i
giudici della suprema Corte hanno accolto la tesi della non
assoggettabilità a Irap di un agente di commercio privo di una autonoma
organizzazione, confermando le sentenze di primo e secondo grado contro le
quali l'agenzia delle entrate aveva ritenuto di proporre reclamo.

Fusioni transfrontaliere più snelle (F. Pau, pag. 25)
Fusioni transfrontaliere più snelle. Cosi lo schema di decreto legislativo
per il recepimento della direttiva 2005/56/Ce del Parlamento europeo e del
Consiglio del 26 ottobre 2005 (cd decima Direttiva) in materia di fusioni
transfrontaliere delle società di capitali approvato dal consiglio dei
ministri del 27 febbraio 2008.

Pex un restyling pro contribuente (N. Villa e F. Cornaggia, pag. 28)
Restyling favorevole al contribuente per la pex. Percentuale di esenzione
aumentata dall'84 al 95% e periodo minimo di possesso ridotto da 18 a 12
mesi. Sono queste le due principali novità introdotte dalla legge
finanziaria 2008 in tema di participation exemption, ossia l'esenzione da
tassazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni.

Il revisore dà la pagella (pag. 10)
Novità anche sul fronte della relazione dei revisori. Sono infatti
previste le nuove caratteristiche secondo cui vi è un obbligo di rendere
noto se la relazione esprimeva un giudizio con o senza rilievi o negativo o
se il revisore si è trovato nell'impossibilità di esprimere un giudizio sul
bilancio e anche se la relazione evidenzia richiami di informative sui
quali il revisore richiami l'attenzione dei destinatari del bilancio.

Codice civile e fisco un mix di benefici (pag. 28)
Mix di condizioni civilistiche e fiscali per beneficiare del regime pex.
Requisiti da soddisfare sia con riferimento alla società partecipante che
alla società partecipata.