Studio Nigro-Dottori Commercialisti-Napoli

lunedì 5 ottobre 2009

Rassegna Stampa 05/10/2009

Il Sole 24 Ore

Negli studi italiani allarme sui tempi (S. Riselli, A. Tibollo, pag. 6)
I tributaristi lamentano tempi troppo stretti per l’applicazione delle
disposizioni dello scudo fiscale alle attività fuori dalla Ue.

I mille tesori del popolo dello scudo (C. Bussi, R. Reggio, pag. 7)
Sono in aumento le domande a cui i professionisti si trovano a
rispondere sulla tipologia di beni da scudare.

Il bene non è anonimo (L. Miele, V. Russo, Norme e tributi,
pag. 5)
Il rimpatrio delle attività finanziarie può avvenire o tramite
l’intermediario finanziario che permette un elevato livello di anonimato
o con il trasporto al seguito che inficia l’anonimato complessivo
dell’operazione.

La rivincita del visto leggero (G. Ranocchi, G. Valcarenghi, Norme e
tributi pag. 1)
Sono riassunti i principali obblighi procedurali che il professionista
deve compiere nel rilasciare il c.d. visto leggero ai fini della
certificazione dei crediti Iva utilizzati in compensazione.

Occorre il controllo delle scritture e della dichiarazione (G. Ranocchi,
G. Valcarenghi, Norme e tributi pag. 1)
Il rilascio della certificazione per l’utilizzo in compensazione di
crediti Iva deve passare per i controlli contabili e per la compilazione
di un apposito quadro in dichiarazione.

Con l’abuso del diritto troppo potere al fisco (D. Deotto, Norme e
tributi pag. 4)
Con le posizioni giurisprudenziali in materia di abuso del diritto si è
attribuito troppo potere all’Amministrazione, che potrebbe ricadere in
un abuso di potere, non tenendo conto di una serie di garanzie
procedimentali che devono necessariamente essere poste a tutela del
contribuente.

Principio da regolare con una normativa ad hoc (D. Deotto, Norme e
tributi pag. 4)
L’autore, non condividendo la posizione giurisprudenziale che l’abuso di
diritto sia un principio immanente nell’ordinamento tributario, auspica
un intervento normativo sull’art. 37-bis del Dpr 600 del 1973.

Il condono per le dirette non blocca l’Iva (G. Pignarelli, Norme e
tributi pag. 6)
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21021 del 30.09.2009 ha
affermato che la sanatoria ai fini Irpef mette al riparo il contribuente
da ogni possibile pretesa sul tributo sanato; tuttavia non possono
essere cancellati elementi di prova posti alla base dell’accertamento
qualora risultino utilizzabili anche per irregolarità relative ad altre
imposte, quale l’Iva.


Disavanzo di fusione nella voce avviamento (R. Bresciani, Norme e
tributi pag. 6)
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20630 del 25.09.2009, ha
affermato che, nel regime vigente fino al 31.12.1994, era legittima, su
determinati presupposti, la deduzione fiscale della quota di
ammortamento del disavanzo di fusione realizzato per incorporazione da
parte di una società che già possedeva l’intero capitale
dell’incorporata.


Italia Oggi

L’operazione scudo entra nel vivo (D. Liburdi, pag. 8)
In attesa di chiarimenti definitivi l’autore ripercorre in 10 punti gli
elementi essenziali per decidere se aderire o meno allo scudo fiscale.

Più attenzione agli immobili (D. Liburdi, pag. 9)
L’autore, fra le altre tematiche, pone l’accento sulla regolarizzazione
degli immobili e le posizioni precedentemente sostenute
dall’Amministrazione, fra le quali il contribuente deve districarsi per
applicare correttamente le disposizioni della sanatoria.

Il ristoro del danno non paga l’Iva (F. Ricca, pag. 11)
Le somme pagate in funzione risarcitoria di un danno sono escluse
dall’applicazione dell’Iva sia che l’obbligo derivi da responsabilità
contrattuale che extracontrattuale.

Imposta non dovuta se il pagamento trova causa in un risarcimento (F.
Ricca, pag. 11)
La Corte di giustizia europea ha avuto modo di chiarire la somma pagata
a titolo di risarcimento danni è esclusa dalla sfera di applicazione
dell’Iva (vedi ad esempio sentenza C-409/98 del 9.10.2001).