Studio Nigro-Dottori Commercialisti-Napoli

venerdì 15 febbraio 2008

RASSEGNA STAMPA 15/2/2008

Il Sole 24 Ore

Ias, incognite su liti e prelievo (L. Cavestri e F. R. Vitali, pag. 43)
I rappresentanti di imprese, banche e professionisti ieri hanno discusso
dei riflessi tributari dell'applicazione degli standard internazionali
nella sessione pomeridiana del secondo Forum Ias/Ifrs, organizzato dal
Sole-24 Ore e dallo Studio Legale Tributario associato con Ernst and Young.
Giovanni Carpenzano, Responsabile Servizio fiscale di Intesa-San Paolo ha
sottolineato che il legislatore ha avuto il coraggio di affermare il
principio di derivazione del sistema fiscale dal bilancio civilistico.
Sulle conseguenze del maggior controllo da parte dell'Amministrazione
finanziaria con rischio-impennata di contenziosi, Francesco Crovato
(docente di diritto tributario a Ferrara) getta acqua sul fuoco: "le norme
cambiano ma conferiscono anche più incertezza ai rapporti tra contribuente
e Fisco".

Banche poche attente al fair value (R. Sabbatini, pag. 43)
I bilanci bancari sono "disattenti al fair value". Solo il 45% dei report
annuali degli istituti di credito ha indicato il "valore equo" per ogni
categoria di attività e passività finanziaria. E' quanto emerge da
un'indagine empirica presentata ieri alla seconda edizione del Forum
Ias/Ifrs, organizzato dal Sole-24 Ore e dallo Studio Legale Tributario
associato con Ernst and Young

Non operative, esclusioni più ampie (D. Deotto, pag. 27)
Anche le società in liquidazione ordinaria sono esonerate dall'obbligo di
presentare l'interpello disapplicativo per le società di comodo, se
assumono l'impegno a cancellarsi entro determinati termini, dalla
disciplina delle società di comodo. Ad affermarlo è la circolare n. 9/E
emanata il 14 febbraio 2008.


Rimanenze fuori dal test del Rol (L. Gaiani, pag. 33)
Gli interessi passivi compresi nelle rimanenze evitano sempre la stretta
introdotta dalla Finanziaria 2008, anche se non si tratta di immobili
merce. Lo chiarisce la risoluzione N. 3/Dpf del Dipartimento politiche
fiscali del ministero dell'Economia.


Studi di settore a due vie (A. Criscione, pag. 33)
La valenza probatoria degli studi di settore sta nella loro chiarezza. Ma i
contribuenti devono tener conto dei risultati dell'applicazione di Gerico,
perchè il modello "studi" è attrezzato per resistere al contenzioso.

L'elenco dei clienti complica le registrazioni dell'Iva (L. De Stefani,
pag. 29)
La preparazione dell'elenco clienti del 2008 complica le registrazioni Iva
dei soggetti obbligati quest'anno ad aggiornare gli archivi anche per le
fatture indicate cumulativamente nel registro dei corrispettivi.

La liquidazione di gruppo dà lo stop ai vecchi crediti (L. De Stefani, pag.
29)
Il soggetto che entra nella liquidazione Iva di gruppo non potrà confluire
nei calcoli consolidati il proprio credito Iva, formato nel periodo
precedente. L'unico metodo per poter utilizzare l'eccedenza prevede:
richiesta di rimborso, se ne ricorrono i presupposti, detrazione una volta
usciti dalla liquidazione di gruppo, compensazione orizzontale con altri
debiti tributari. Sono questi i chiarimenti forniti dal Dipartimento delle
politiche fiscali nella risoluzione n. 4 del 14 febbraio.


Sull'auto-benefit la detrazione diventa integrale (L. Gaiani, pag. 29)
Per le auto utilizzate in modo esclusivo nell'attività spetta la detrazione
integrale dell'Iva. Recupero al 100% anche in presenza di auto assegnate ai
dipendenti con benefit fatturato in base alle tariffe Aci. Lo chiarisce
l'Assonime con circolare n. 11 del 2008.


Addizionali in vecchi codici (E. De Fusco, pag. 27)
Le addizionali comunali trattenute sulle retribuzioni corrisposte entro il
12 gennaio, con il criterio di cassa allargata, vanno versate con i vecchi
codici tributo privi dell'identificativo catastale, anche se il modello F24
viene presentato entro il 18 febbraio 2008. Lo fa sapere l'agenzia delle
Entrate con un comunicato stampa.


Italia Oggi

Giacenza merci, l'Iva si applica (D. Alberici, pag. 49)
I depositi merci non denunciati dal contribuente sono un campanello
d'allarme per il fisco: infatti può esigere il pagamento dell'Iva su quei
prodotti presumendo che siano destinati alla vendita. Ciò anche se il
contribuente, dal canto suo, ha dimostrato che nessun bene manca
all'appello e che sono tutti in giacenza nel magazzino. E' quanto stabilito
dalla Cassazione con la sentenza n. 3435 del 13 febbario 2008.