Studio Nigro-Dottori Commercialisti-Napoli

lunedì 23 marzo 2009

Rassegna Stampa 23/03/2009

Il Sole 24 Ore

Il redditometro gli studi (M. Mobili, G. Trovati, pag.3)
I coefficienti degli studi di settore saranno più “morbidi” ma non verrà
meno l’attività di accertamento che si arricchisce anche del
redditometro per verificare la congruità del reddito d’impresa e dei
professionisti.

Meccanismi di sostegno da rifinanziare (A. Sacrestano, Norme e tributi
pag.1)
Con il 2008 si è concluso il meccanismo telematico di attribuzione di
entrambe le agevolazioni per il bonus occupazione e per gli investimenti
nel Mezzogiorno. L’autore afferma la necessità di un rifinanziamento
delle agevolazioni.

Ultima chiamata per mantenere il bonus assunzioni (Am. Sacrestano, Norme
e tributi pag.1)
Scade il prossimo 31 marzo il termine per comunicare alle Entrate, con
il modello telematico C-Ial, il mantenimento dei livelli occupazionali
che ha reso possibile l’utilizzo del credito d’imposta, come previsto
dal decreto dell’Economia del 12.03.2008.

La ripartizione temporale non vincola più i contribuenti (Al.
Sacrestano, Am. Sacrestano, Norme e tributi pag.1)
Con la risposta all’interpello n. 33834/09 l’Agenzia delle entrate ha
affermato che la ripartizione temporale degli investimenti, inserita nel
formulario (Fas) inviato il giugno scorso, non è vincolante. Sarà
possibile conservare il bonus anche se gli investimenti verranno
realizzati in annualità diverse, ma entro il 2013.

Unico misura gli interessi passivi (G. Ferranti, L. Miele, Norme e
tributi pag.3)
L’articolo analizza il nuovo prospetto per l’iscrizione degli interessi
passivi nel modello di dichiarazione.

L’ipoteca elimina il blocco (L. Miele, Norme e tributi pag.3)
La Finanziaria 2008 prevede la possibilità di dedurre pienamente gli
interessi passivi relativi a finanziamenti garantiti da ipoteca su
immobili destinati alla locazione.

Per l’Agenzia serve il perimetro esatto dei costi assimilabili (P.
Meneghetti, Norme e tributi pag.3)
Dall’Agenzia delle Entrate si aspetta un chiarimento sulla definizione
di “oneri assimilati” inserita nell’art. 96, c. 3, del Tuir, non essendo
rinvenibile né nella norma né nelle istruzioni al modello Unico.

Il gruppo sfrutta la deducibilità (B. Izzo, E. Macario, Norme e tributi
pag.2)
Per i soggetti aderenti al consolidato è possibile compensare in
dichiarazione gli interessi indeducibili eccedenti il 30% del Rol con le
eccedenze di Rol di altri soggetti del gruppo.

Un prospetto ad hoc per far circolare il risparmio fiscale (B. Izzo, E.
Macario, Norme e tributi pag.2)
Con il modello Cnm il gruppo può “compensare” gli interessi passivi
superiori ai limiti dell’art. 96 del tuir con le eccedenze di Rol nel
prospetto della Sezione V del quadro NF. Appare plausibile che siano
rilevanti anche gli interessi passivi delle società estere controllate.

Banche e finanziarie, stretta non in linea con la congiuntura (M.
Piazza, Norme e tributi pag.2).
I limiti di deducibilità previsti degli interessi passivi dall’art. 96
del Tuir sembrano inadatti alla congiuntura economica sfavorevole, in
quanto colpisce il margine degli interessi degli intermediari finanziari
in modo regressivo penalizzando maggiormente le banche.

La relazione dei revisori prova i costi dell’impresa (M. G. Strazzulla,
Norme e tributi pag.4)
La Cassazione con la sentenza n. 5926 del 12.03.2009 ha affermato che il
Fisco deve verificare la congruità dei costi deducibili imputati a conto
economico, tenendo anche conto della relazione dei revisori, in quanto
costituisce una pronuncia qualificata.

Al giudice tributario il no all’interpello (A. Iorio, Norme e tributi
pag.4)
Il Consiglio di Stato ha chiarito con la sentenza n. 414/09 che non è
ammesso il ricorso al giudice amministrativo contro il diniego
dell’Agenzia all’istanza di disapplicazione di norme antielusive.

Deduzioni fittizie in Procura (I. Caraccioli, Norme e tributi pag.4)
La circolare n. 1/2008 della GdF estende il concetto di “fittizietà”
degli articoli 3 e 4 del Dlgs 74/00 (dichiarazione fraudolenta e
dichiarazione infedele) anche alle operazioni realemente effettuate ma
indeducibili. Sarà onere del contribuente dimostrare al Pm la
deducibilità dei costi per non superare la soglia del reato penale.

L’ingresso merci nei depositi Iva diventa più semplice (M. Sirri, R.
Zavatta, Norme e tributi pag.5)
Con le disposizioni del D.l. “anti-crisi”, introdotte in sede di
conversione, si allarga il concetto di “introduzione” ai fini dei
depositi Iva. E’ plausibile affermare che alcuni comportamenti di prassi
nello stazionamento dei beni non saranno più oggetto di rilievi.

Tappe prefissate per le operazioni (G. Gavelli, Norme e tributi pag.5)
La procedura d’immissione in libera pratica delle merci con introduzione
in deposito Iva permette, per soggetti che effettuano importazioni da
Paesi extracomunitari, di non procedere al pagamento immediato dell’Iva,
il cui assolvimento sarà rinviato al successivo momento di estrazione
dei beni tramite il meccanismo del riverse charge.

Ma i beni devono transitare negli spazi indicati dal Fisco (M. Sirri, R.
Zavatta, Norme e tributi pag.5)
L’Agenzia delle Dogane ha chiarito con la nota n. 22321 del 24.02.2009
che non è ammessa alcuna forma di deposito “virtuale”, rimanendo fermi
gli obblighi di far circolare i beni come previsto
dall’Amministrazione.,

L’Iva divide i lavori di recupero (G. Giuliani, Norme e tributi pag.9)
La risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 41 del 17.02.2009 afferma
che l’aliquota al 10% non si applica a tutti gli interventi di recupero
effettuati su opere di urbanizzazione, ma solo laddove vi sia
sostituzione del tessuto urbanistico.

Italia Oggi

E’ una deriva pro fisco (M. Longoni, pag.1).
Alcuni recenti orientamenti della Corte di cassazione possono avere
effetti dannosi sulle imprese e sulla certezza del diritto.

In giudizio tappeto rosso al Fisco (S. Saturno, pag.4)
In una intervista ad alcuni dei più noti tributaristi italiani, l’autore
afferma che con le recenti posizioni della Cassazione il contribuente ha
più incertezza sul diritto nonché oneri e rischi processuali.

Una lettura a senso unico (C. Siciliotti, pag.4)
Si avverte la necessità di una definizione chiara di abuso di diritto
sanzionabile mediante il rinvio all’art. 53 della Costituzione.

Accertamento, imprese sotto stress (D. Alberici, pag.5)
L’autore affronta criticamente una lunga disamina delle posizioni
giurisprudenziali e dei meccanismi antielusivi che recentemente hanno
pesato sostanzialmente sulle scelte imprenditoriali.

Bonus aggregazioni in agrodolce (A. Felicioni, pag.10)
Con le disposizione del D.l. “incentivi” non sarà più necessario
l’interpello preventivo per usufruire del bonus per le aggregazioni
aziendali se i contribuenti ritengono di essere in possesso dei
requisiti previsti. Crescono tuttavia i rischi di accertamento delle
Entrate.

I requisiti troppo rigidi limitano i benefici (A. Felicioni, pag.10)
L’adesione ai bonus per le aggregazioni aziendali è stata sempre
limitata a causa dei requisiti troppo rigidi. La presenza di elementi
“vischiosi” anche nell’istituto previsto dal D.l. “incentivi”
rischia di limitarne i benefici.

Frenano operatività e indipendenza (A. Felicioni, pag.11)
Due anni di prassi avversa alle istanze di interpello presentate dal
contribuente dimostrano come le condizioni imposte dalla normativa per
il riconoscimento gratuito dei maggiori valori derivanti dalle
operazioni straordinarie siano particolarmente stringenti.

La rivalutazione fiscale passa anche per altre misure (A. Felicioni,
pag.11)
Nell’articolo l’autore esplicita come la normativa permetta, anche al di
là delle disposizioni previste dalle D.l. “incentivi” sulle aggregazioni
aziendali, di eliminare il disallineamento fiscale che si verifica nel
caso di aggregazione aziendale.

Redazione fatture, fisco rigoroso (F. Ricca, pag.12)
I verificatori possono contestare i costi sostenuti se la descrizione in
fattura è generica e se dai documenti non si desume l’inerenza della
spesa.

Indicazione distinta in base all’aliquota (F. Ricca, pag.13)
Devono essere indicati tutti gli elementi necessari per la
determinazione della base imponibile anche nel caso in cui vi siano
differenti aliquote relative ai beni e servizi oggetto della fattura.

Reverse charge, attenzione alla partita Iva del destinatario (F. Ricca,
pag.13)
In caso di transazioni intracomunitarie l’art. 21 del D.p.r. 633/72, in
armonia con la direttiva comunitaria, prevede l’obbligo di indicare
anche il numero di partita Iva del cessionario del bene o del
committente dei servizio se questi è il debitore dell’imposta.

Imposta anticipata? Sì con riserva (A. Fradeani, F. Campanari, pag.15)
Gli autori offrono un’ampia disamina sulle imposte anticipate e sulle
modalità del loro computo ed iscrizione in bilancio.

Tetto alle spese di rappresentanza (C. Feriozzi, M. Nicola, pag.16)
La riforma delle spese di rappresentanza contenuta nella Finanziaria
2008 ha definito e chiarito il regime di deducibilità di tali costi,
talvolta abusati dalle imprese.

Tuir più rigido sulla competenza (F. Cornaggia, N. Villa, pag.21)
I fatti intervenuti dopo il 31.12.2008 non hanno rilevanza ai fini
fiscali. Occorre tuttavia, tener conto della rilevanza fiscale delle
decisioni civilistiche assunte prima della chiusura del bilancio
d’esercizio.